Cookie Consent by Free Privacy Policy website COLLEZIONE ATTOLICO: UNO SGUARDO ITALIANO

COLLEZIONE ATTOLICO: UNO SGUARDO ITALIANO

dal 24 Giugno al 25 Settembre 2022

COLLEZIONE ATTOLICO: UNO SGUARDO ITALIANO


Palazzo Collicola | Galleria d'arte moderna

La Collezione Attolico, frutto di decenni di acquisizioni di opere prima da parte di Tommaso Lucherini (1891-1967) poi della figlia Bianca Attolico (1931-2020), è costituita da circa 500 opere tra sculture e dipinti che vanno da artisti degli anni Venti del XX secolo (de Chirico, Balla, Sironi, Pirandello, Morandi, Mafai) passando per autori delle Neoavanguardie (Schifano, Pascali, De Dominicis, Manzoni, Mattiacci, Boetti, Mauri), dell'Arte povera (Calzolari, Kounellis), fino ad artisti concettuali (Kosuth, LeWitt, Agnetti, Mochetti), esponenti della Scuola di San Lorenzo (Ceccobelli, Bianchi, Dessì, Nunzio, Gallo) o protagonisti dei nostri giorni (Kentridge, Sierra, Vezzoli, Muniz, Cattelan, Beecroft), solo per fare alcuni nomi.

Già in passato esposta temporaneamente in spazi pubblici, in seguito alla formalizzazione di un accordo di comodato tra il Comune di Spoleto e Elena e Lorenzo Attolico parte della collezione sarà ora ospitata a Palazzo Collicola in alcune sale lungo il percorso della Galleria d'Arte Moderna "G. Carandente" di Spoleto.

Per la sua inaugurazione è stato selezionato, in accordo col Direttore del museo, Marco Tonelli e grazie agli apparati critici di Lorenzo Fiorucci e Davide Silvioli, un nucleo di opere di importanti artisti italiani non presenti nella collezione permanente del museo stesso, che tracciano un sintetico ed esemplificativo percorso dell'arte italiana dalla metà degli anni Cinquanta ai nostri giorni. Attraverso opere di 11 artisti (Burri, Castellani, Manzoni, Alviani, Agnetti, De Dominicis, Kounellis, Schifano, Vezzoli, Campanini, Arienti), si è voluto così costruire un percorso di modernità, innovazione e sperimentazione che ha costituito la migliore ricerca italiana in ambito artistico, quasi a formare uno sguardo multiforme ma ugualmente eccentrico e visionario da parte di artisti storicizzati o, in quanto tuttora viventi, destinati senza dubbio ad esserlo.